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giovedì 23 luglio 2015

“La porta delle tenebre” di Glenn Cooper

LA PORTA DELLE TENEBRE
di Glenn Cooper
NORD
“La porta delle tenebre” è il secondo capitolo della trilogia “Dannati” che prende il titolo proprio dal primo volume.

In “Dannati” la dottoressa Emily Loughty, scienziata del laboratorio del MAAC, durante un esperimento di fisica delle particelle sparisce nel nulla.
In verità è stata catapultata in un mondo parallelo chiamato Oltre, un luogo totalmente differente dal nostro pianeta, ma allo stesso tempo molto simile alla Terra.
Il responsabile della sicurezza del progetto, John Camp, militare con esperienza maturata in missioni in Afganistan e in Iraq, innamorato della bella dottoressa inglese è intenzionato a raggiungerla ovunque lei si trovi per riportarla a casa.
Per comprendere cosa possa essere realmente accaduto gli scienziati decidono di provare a riavviare il sistema e John Camp, posizionandosi nel medesimo punto in cui Emily si trovava al momento della sua sparizione, viene anch’egli catapultato nello stesso sconosciuto mondo parallelo.

L’Oltre in realtà non è altro che l’Inferno abitato dai dannati.
Nell’Oltre si possono incontrare non solo le persone comuni che hanno commesso efferati crimini, ma anche i grandi della storia che sono stati condannati alla dannazione eterna, possiamo così conoscere illustri personaggi quali Garibaldi, Il Barbarossa, Enrico VIII, Robespierre…

I dannati dell’Inferno vivono in un mondo senza tecnologia: non esistono impianti elettrici né luce artificiale; i materiali come la plastica, il titanio ecc. sono totalmente assenti; non ci sono armi moderne e si combatte per lo più con pugnali e spade.
Lo stile di vita condotto in questo luogo così opprimente è del tutto simile al mondo medievale.

I dannati poi sono continuamente perseguitati dagli erranti, la feccia dei dannati.
Gli erranti vagano di città in città in cerca di vittime da derubare e mutilare e, nel caso siano particolarmente affamati, arrivano persino a mangiare le loro prede.
Sono crudeli e malvagi tanto che non si accontentano di uccidere le loro vittime, ma si divertono a fare anche scempio dei loro corpi.

I dannati sono già morti e non possono ovviamene morire una seconda volta, per cui se “uccisi” sono condannati per l’eternità a marcire nelle celle di putrefazione.

Nel nuovo capitolo della saga “La porta delle tenebre” John ed Emily appena tornati nell’Inghilterra del XXI secolo, si rendono conto sin da subito che l'incubo purtroppo non è ancora finito.
Dovranno, infatti, quanto prima fare ritorno nell’Oltre perché durante il riavvio dell'acceleratore di particelle che ha permesso il loro rientro, non solo alcune persone tra cui la sorella e i nipoti di Emily, sono state spedite nell’Oltre, ma anche alcuni dannati sono stati a loro volta catapultati sulla Terra.

John e Emily insieme ad un gruppo di volontari ritornano all’Inferno per recuperare le persone scomparse, mentre sulla Terra gli scienziati cercano di trovare il modo di chiudere il varco tra i due mondi che sembra allargarsi sempre di più ad ogni accensione del MAAC.

I servizi segreti nel frattempo sono più che mai impegnati a dare la caccia ai dannati che si aggirano minacciosi sul suolo britannico seminando morte e terrore. 
Inoltre sono alla disperata ricerca di un blogger che sembra aver intuito tutta la verità e minaccia di renderla pubblica, rischiando di gettare la popolazione mondiale nel panico.

Il racconto si svolge così su due livelli: abbiamo da una parte la storia ambientata nell’Oltre, dove i protagonisti si ritrovano coinvolti nelle guerre di quella strana terra in cui Garibaldi è diventato re d’Italia e aspira ad unificare l’Europa per realizzare il suo sogno di fare dell’Inferno un posto migliore, un luogo vivibile per tutti, mentre lo zar Stalin sconfigge il Barbarossa riuscendo così ad annettere la Germania all’Impero di Russia, tutto mentre in Inghilterra il potere è sempre più saldo nelle mani di Enrico VIII.
Dall'altra parte abbiamo invece la storia ambientata nel mondo reale dove la situazione è completamente fuori controllo poiché tra i dannati giunti sulla Terra c’è anche un gruppo di spietati erranti.

Come avrete capito Glenn Cooper fa in modo che al lettore non manchi proprio nulla: suspense, adrenalina, angoscia e smarrimento.

La contaminazione di stili è perfetta: ci sono elementi propri del thriller, dell’horror e del fantasy; quello che più sorprende positivamente è la grande capacità dell’autore di riuscire ad amalgamare il tutto in maniera perfetta.

Il racconto scorre veloce e, tranne qualche raro passaggio un po’ ostico sulle vicende politiche e belliche nell’Oltre, non c’è un attimo di tregua così che il lettore è costantemente tenuto sulla corda e resta letteralmente incollato alle pagine.

Il mondo creato da Glenn Cooper è davvero intrigante ed è accattivante l’idea di vedere interagire personaggi così distanti tra loro per epoca, carattere e cultura.

E’ affascinante leggere di Caravaggio che opera a fianco di Garibaldi; lo so che detto così può sembrare quanto meno un po’ folle, ma è anche grazie a questa follia che la storia risulta così avvincente per il lettore.

“La porta delle tenebre” è uno di quei libri che ti conquista sempre più pagina dopo pagina anche perché l’autore ha dimostrato di essere dotato una fantasia non comune.

Ammetto di essere particolarmente esigente quando si tratta di romanzi di questo genere, forse perché non li sento proprio affini al mio gusto.
Per questo forse tendo ad essere così  ipercritica quando li leggo, ma è pur vero che la soddisfazione è maggiore quando trovo un romanzo ben scritto e avvincente come questo.

Indubbiamente iniziare la lettura dal secondo capitolo della trilogia è stata una mossa un po’ azzardata da parte mia e senza dubbio ho fatto un po’ più di fatica ad entrare nel vivo della storia, però nonostante ciò il romanzo è riuscito a coinvolgermi pienamente e questo è indubbiamente dovuto alla bravura dell’autore.

Glenn Cooper del resto è autore affermato con diversi libri al suo attivo, tra cui la famosissima ed apprezzata trilogia de “La biblioteca dei morti”.

Il mio consiglio per chi vuole affrontare la lettura è comunque di partire dal primo volume, per quanto mi riguarda invece non mi resta che attendere con ansia il capitolo conclusivo, e chissà che tra un libro e l’altro io non riesca a trovare anche il tempo per recuperare il mio “libro perduto”.





domenica 20 luglio 2014

“Abyss” di Simone Regazzoni

ABYSS
di Simone Regazzoni
LONGANESI

Il professore Michael Price ha 39 e insegna filosofia alla UCLA, l’università della California. Ha recentemente scritto un libro intitolato “Le dottrine segrete di Platone”, saggio che gli ha scatenato contro l’intera comunità accademica filosofica che ha bollato le sue teorie come pura fantascienza.

Michel Price però ignora ancora la reale portata dei suoi studi fino al giorno in cui viene improvvisamente convocato al quartier generale della NSA (National Security Agency) dalla dottoressa Olivia Kaplan, capo del dipartimento ricerche avanzate per la sicurezza.
Il giovane professor Price è incaricato di tradurre e comprendere il mistero dei papiri di cui la NSA è venuta in possesso, i misteriosi “Agrapha Dogmata”.

Gli “Agrapha Dogmata” conosciuti anche come “le dottrine segrete di Platone” in verità non appartengono a Platone ma sono una trascrizione in greco di un antico testo sacro in lingua egizia nel quale si tramandava un sapere arcaico risalente ad un popolo misterioso, “I Grandi Antichi”.
Platone durante il suo soggiorno a Eliopoli ne sarebbe venuto a conoscenza e ne avrebbe quindi tradotto il testo in lingua greca.

Ben presto il professor Price viene coinvolto in un intrigo internazionale, qualcuno cerca infatti di incastrarlo facendolo passare per un terrorista.

La NSA è a conoscenza dell’esistenza di un gruppo terroristico neonazista chiamato QR (Quarto Reich) che si ispira alle dottrine platoniche, ma non sa ancora quanto pericoloso possa essere non comprendendone le vere intenzioni.

Gli unici che conoscono l’entità della gravità della situazione sono “i Guardiani” ovvero una ristretta cerchia di militari e agenti dei servizi segreti che dal 1947, anno della loro istituzione, vigilano costantemente sulla sicurezza mondiale.

Michael Price deve riuscire non solo a dimostrare la propria innocenza, ma anche a salvare letteralmente il mondo dalla distruzione totale.

In questa corsa contro il tempo il professor Price non sarà solo, ad accorrere in suo aiuto ci sarà infatti Eddie, suo caro amico, che grazie alla “famiglia di hacker” di cui fa parte, i cosiddetti Goodfellas, non solo gli fornirà il supporto informatico, ma gli procurerà anche un validissimo aiuto sul campo presentandogli Beatrix, Trix per gli amici.

Trix, una vera macchina da combattimento, super addestrata, esperta conoscitrice di ogni genere di armi, era stata cacciata anni addietro dai Navy Seal con disonore per aver mancato gravemente di rispetto ad un superiore.
La sua capacità organizzativa e le sue conoscenze militari saranno elementi decisivi per la riuscita dell’impresa che attende Michael Price.

“Abyss” presenta tutti gli elementi tipici di un libro d’azione, mi verrebbe quasi da dire tipici di un action movie pur trattandosi di una storia su carta stampata.
Il romanzo di Regazzoni non richiama alla mente del lettore solo la letteratura di autori quali Dan Brown, Clive Cussler solo per citarne alcuni, ma risulta evidente che l’autore è anche un buon conoscitore del cinema americano.
Richiami che non sono solo fatti direttamente citando titoli di film come ad esempio “Nemico pubblico”, ma anche intere battute. 
Tra le tante posso ricordare ad esempio la celebre frase tratta da" Il Gladiatore":
 - al mio segnale scatenate l’inferno -

Gli stessi protagonisti del libro di Regazzoni sembrano essere un omaggio ai personaggi cinematografici.
Se è vero che il professor Price ricorda il famoso professor Robert Langdon nato dalla penna di Dan Brown, è altrettanto vero che in lui possiamo riconoscere un moderno Indiana Jones.
E’ inoltre impossibile non avvicinare il personaggio di Trix a Trinity di Matrix o ancora di più a Beatrix Kiddo di Kill Bill.

La trama del romanzo è affascinante e si sviluppa attraverso un susseguirsi di eventi e colpi di scena carichi di suspense, per non parlare poi dei dettagliatissimi e adrenalinici inseguimenti in auto che ricordano le mitiche scene di sorpassi, carambole e scontri tipici della serie Fast and Furious.

“Abyss” è un romanzo fanta-filosofico che, permettetemi l’espressione, schiaccia un occhio anche alla fanta-archeologia.
Regazzoni è stato bravo ad argomentare le sue teorie e a rendere il tutto molto credibile, riportando spesso stralci di brani di autori e ricercatori di epoche passate.

E’ un romanzo che richiede un certo impegno nella lettura; i tantissimi personaggi, i continui flashback, i diversi luoghi in cui si svolgono gli avvenimenti così come la continua variazione temporale nel racconto degli eventi costringono il lettore a mantenere sempre altissima la propria attenzione.

Forse non sono la persona più indicata per esprimere un giudizio su un libro di questo genere in quanto non è solitamente la mia lettura preferita.
E’ pur vero però che credo fermamente che sia giusto ogni tanto allargare lo spettro delle proprie letture per non fossilizzarsi sempre sullo stesso genere e sulla stessa tipologia di autori.

“Abyss” si è rivelato un romanzo ben riuscito, un libro che gli amanti del genere sapranno sicuramente apprezzare e che non deluderà chiunque volesse avventurarsi nella lettura di un genere diverso dal proprio.

Il libro di Regazzoni non ha veramente nulla da invidiare ai volumi scritti dai suoi più famosi colleghi statunitensi così bravi nello scrivere thriller e romanzi d’avventura.




sabato 15 giugno 2013

“Il male veniva dal mare” di Giuseppe Conte

IL MALE VENIVA DAL MARE
di Giuseppe Conte
Longanesi
Terzo decennio del XXI secolo. Nella Baia degli Angeli, il tratto di mare sul quale si affaccia la città di Nizza, Marlon, un senzatetto che vive in spiaggia, e il giovane Nyamé Kumasi, un giovane cronista di una testata giornalistica online, scoprono il cadavere di una donna di origini africane.
Sul posto giunge il commissario Cavallero che, per come si presente il cadavere, nudo e orribilmente deturpato, pensa di trovarsi di fronte a un caso di delitto a sfondo sessuale.
Nel frattempo, forse attratte dalla meganave da crociera Sirena, da poco giunta nella baia, fanno la loro apparizione delle entità luminescenti, di notevoli dimensioni che si muovono ad una velocità eccezionale e che sembrano appartenere ad una specie di meduse mai conosciuta prima.
Dopo il ritrovamento di un secondo cadavere che presenta moltissime analogie con il primo, quello che per il commissario Cavallero sembrava un delitto di “facile soluzione” appare in tutta la sua complessità dal momento che l’autopsia del secondo corpo ha evidenziato tracce di veleno di medusa.
La spiaggia viene quindi interdetta al pubblico e le meduse assassine dichiarate colpevoli delle morti avvenute sul litorale.
Molti punti restano comunque oscuri sulla vicenda ed ad indagare sullo strano fenomeno e sui delitti non sono solo le autorità ma anche altre persone, prime tra tutti Nyamé e la sua amica Asal Fortini, una studentessa di biologia conosciuta ad una conferenza e del quale il cronista si è subito perdutamente innamorato. Asal è una ragazza ribelle, figlia di un ricco gallerista che lavora per John Santo Arcano.
Il presidente Arcano, proprietario della flotta a cui appartiene la Sirena, possiede numerose altre società e compagnie di vario genere oltre a gestire innumerevoli attività per la maggior parte illegali.

“Il male veniva dal mare” ambientato tra mito e realtà, è un fanta-thriller che riesce attraverso una storia popolata da esseri provenienti da un altro pianeta e da umani dall'animo perfido e corrotto, ad introdurre argomenti attuali come il degrado ambientale e sociale, la violenza sulle donne, il femminicidio, la corruzione della classe politica e non solo.
Conte porta a conoscenza del lettore la drammaticità del pessimo stato di salute dei nostri mari ed oceani, ci racconta le imprese che personaggi come il capitano Paul Watson con i suoi Sea Shepherd o il capitano Peter Bethune hanno sostenuto in difesa della fauna e dell’ambiente marino. Interessanti sono le spiegazioni sulla formazione dei plastic vortex, enormi isole formate dall'accumulo spontaneo di rifiuti e di plastica di cui molti ancora ignorano l’esistenza.

Il ritmo del libro non è quello proprio del genere thriller, non suscita paura ed ansia, non è veloce, ma è piuttosto un ritmo neutro che trasmette angoscia e inquietudine, scelta perfetta per raccontare questa storia dal finale apocalittico.

Da sottolineare la buona caratterizzazione dei personaggi. Alcuni davvero ben riusciti come il commissario Cavallero con la sua ossessione per i formaggi, la crisi professionale, la solitudine di chi è investito di un segreto che non può rivelare a nessuno…
Ottimo il personaggio del senzatetto Marlon così come quello di Arcano nella sua lucida follia e nella sua assurda perversione.
L’unico personaggio che non mi ha totalmente convinta è il comandante Pastore; troppo enfatizzata la sua passione per le donne che è sì la caratteristica principale del suo personaggio, ma ho trovato davvero eccessivo sottolinearla in ogni pagina a lui dedicata.

Pur non essendo il genere di romanzo da me preferito, devo dire che la lettura è stata piacevole ed il mio giudizio è totalmente positivo. Il racconto è ben strutturato, originale e riesce a fare presa sul lettore.
Consiglierei la lettura del romanzo più agli appassionati di fantascienza che agli amanti del genere thriller.