domenica 20 agosto 2017

“La battaglia di Montaperti” di Duccio Balestracci

LA BATTAGLIA DI MONTAPERTI
di Duccio Balestracci
Editori Laterza
La battaglia di Montaperti si svolse il 4 settembre del 1260.

La maggior parte di noi ricorda questo scontro per la descrizione che ne diede Dante nel X canto dell’Inferno dove, riferendosi a questa giornata, la descrisse come il giorno dello “strazio e ‘l grande scempio / che fece l’Arbia colorata in rosso” (Inferno, X, 85).

La battaglia di Montaperti potrebbe riassumersi come lo scontro tra due città Siena e Firenze, tra due schieramenti Ghibellini e Guelfi, due poteri l’Impero e la Chiesa.

La storiografia sia senese che fiorentina ha riportato un ampio racconto dello storico conflitto tanto che, secolo dopo secolo, lo stesso si è arricchito di sempre maggiori dettagli.
Oggi siamo in grado di conoscere ogni particolare che caratterizzò quella giornata perfino le parole che i comandanti usarono per caricare le rispettive truppe.

In realtà però poco o nulla ci resta dei documenti dell’epoca e tutto ciò che è giunto fino a noi è in verità dovuto a epoche successive.

Le fonti sono concordi nel ricordare una battaglia cruenta e sanguinosa dove furono catturati migliaia di prigionieri.

La risoluzione dello scontro a favore di Siena e degli Svevi però non ebbe l’esito sperato: la vittoria ghibellina infatti inasprì ulteriormente la scelta anti-sveva della Chiesa e il successo conseguito con le armi si trasformò nell’inizio della crisi del ghibellinismo, riportando guelfi e papato nuovamente al centro della politica italiana.

Duccio Balestracci nel suo saggio non solo cerca di fare chiarezza sullo svolgimento della battaglia ma anche sugli effetti della stessa sul territorio e sugli equilibri politici.

La battaglia di Montaperti infatti non fu un episodio importante solo nell’ottica dello scontro tra due città rivali perché non riguardò esclusivamente le due città toscane, ma piuttosto deve essere inserito in uno scenario più ampio che vide coinvolti il Papa, l’Impero, il Regno di Sicilia e la politica che Manfredi mise in atto nel Mediterraneo.

Il saggio cerca di fare soprattutto chiarezza sulla veridicità degli schieramenti, sostenere infatti che i guelfi fossero dalla parte della Chiesa e i ghibellini dalla parte dell’Impero risulta spesso una valutazione troppo semplicistica.

Bisogna tenere conto che guelfismo e ghibellinismo nel Duecento erano concetti ben differenti rispetto al secolo precedente e lo saranno ancora di più rispetto alle epoche successive.

Gli interessi politici ed economici che muovevano gli equilibri tra le varie parti erano talmente sottili da rendere alquanto difficile, se non impossibile, poter fare un quadro chiaro e lineare della situazione.

Il saggio di Duccio Balestracci è un’opera interessante, approfondita e completa.
L’autore, nonostante l’argomento non sia dei più semplici, è riuscito a rendere la lettura il più scorrevole possibile anche a costo di sembrare a volte un po’ ripetitivo.
Ripetitività decisamente necessaria per permettere al lettore di non perdersi tra le pagine e riuscire a seguire nel modo migliore lo svolgersi degli eventi.

Il libro non è però di facilissima lettura se non si ha già un preciso quadro dell’età storica trattata e soprattutto dei numerosi personaggi che si muovevano sulla scena politica dell’epoca.

La lettura di “La battaglia di Montaperti” può essere un valido sistema per avvicinarsi all’argomento, ma se si è a digiuno della materia trattata e la si vorrebbe fare propria, suggerirei di leggere il libro una seconda volta per meglio focalizzare e assimilare gli avvenimenti e poter magari poi passare a qualche altro volume sull’argomento per ulteriori approfondimenti.




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