martedì 29 agosto 2017

“Intrigo e amore” di Friedrich Schiller (1759 – 1805)

INTRIGO E AMORE
di Friedrich Schiller
Edizioni Teatro Stabile di Genova
Scritto nel 1783, quando Schiller aveva appena 24 anni, “Intrigo e amore” è un dramma ambientato in un principato tedesco di cui non viene specificato il nome.

Il nobile Ferdinand, figlio dell’onnipotente presidente von Walter, si innamora ricambiato della figlia del suo maestro di musica, la bella e dolce Luise Miller.
Il presidente però, per da garantirsi un vantaggioso avanzamento di carriera, vorrebbe che il figlio sposasse la favorita del principe, Lady Milford.
Poiché quindi la passione di Ferdinand per Luise intralcia i suoi piani, von Walter chiede aiuto al segretario Wurm.
Wurm, che desidera in realtà fare di Luise la propria sposa, con uno stratagemma fa rinchiudere il padre della ragazza in prigione al fine di costringere questa, facendole crede sia l’unico modo per ottenere la scarcerazione del genitore, a scrivere una lettera nella quale dichiari il proprio amore al maresciallo von Kalb, un personaggio ben noto a corte, ma a lei totalmente estraneo.
L’inganno consiste nel fare trovare per caso la lettera a Ferdinand che, convinto così dell’infedeltà della ragazza, dovrebbe soccombere al volere del padre e accettare di sposare Lady Milford.
Ferdinand però, accecato dalla gelosia, avvelenerà Luise e subito dopo si suiciderà.

“Intrigo e amore” è un dramma che coniuga tragedia politica a tragedia amorosa.

Da una parte abbiamo una corte corrotta, un principe dissoluto e due personaggi come l’ambizioso presidente von Walter per il quale ogni cosa può e deve essere sacrificata per raggiungere il potere e soddisfare le proprie ambizioni e il segretario Wurm, un essere ripugnante e viscido (il suo stesso nome tradotto in italiano significa “verme”), la cui vita è dedicata a ordire trame e tessere inganni.

Dall’altra parte abbiamo la tragedia d’amore: i due giovani innamorati ai quali è interdetta la libertà di coronare il loro sogno d’amore perché appartenenti a due mondi diversi, lui il figlio di un nobile mentre lei la figlia di un semplice maestro di musica.

Il clima culturale nel quale Friedrich Schiller scrive “Intrigo e amore” (titolo originale dell’opera “Kabale und Liebe”) è quello dello Sturm und Drang e inevitabilmente, leggendo quest’opera, non si possono non richiamare alla mente certe analogie con alcune opere e personaggi shakespeariani, non dimentichiamo infatti che Shakespeare fu un grande modello per il teatro di quell’epoca.

Possiamo rivedere nella lettera incriminata che viene fatta trovare a Ferdinand un richiamo al fazzoletto di Otello, la furia cieca che la gelosia scatena in Ferdinad è la stessa furia che acceca il povero Otello.
La gelosia è un sentimento umano che si impossessa indistintamente di chiunque, giovane o vecchio, uomo o donna, ricco o povero, è un qualcosa che fa perdere il controllo, è qualcosa di insensato e, proprio per questo, non importa chi ne sia l’oggetto, perché ogni cosa può risultare credibile, persino che la virtuosa Luise possa davvero avere una tresca con il vanitoso e affettato maresciallo di corte von Kalb.

Se in Wurm possiamo intravedere alcune somiglianze con Iago nell’abilità di ordire inganni e superare quasi in quest’arte il personaggio shakespeariano; Ferdinand che, per essere stato ingannato ed essere vittima della propria gelosia, può essere accostato al personaggio di Otello, presenta nelle sue profonde crisi anche diversi tratti di Amleto.

Per l’amore contrastato e la morte degli innamorati potremmo essere indotti ad avvicinare “Intrigo e amore” ad una delle più celebri tragedie shakespeariane ovvero “Romeo e Giulietta”, ma il tragico finale e l’amore osteggiato sono in realtà le uniche due analogie con l’opera di Shakespeare.

Romeo e Giulietta non dubitano mai dello loro amore, non pensano mai che l’uno possa tradire l’altro e mai, neppure per un istante, ritengono che ci sia qualcosa di sbagliato in ciò che provano.

Ferdinand e Luise invece pur amandosi teneramente e intensamente, dubitano spesso dei loro sentimenti.
Ferdinand mette in dubbio l’amore di Luise già prima di trovare la lettera e non esita a incolparla di non amarlo abbastanza.
Quando lei si rifiuta di fuggire con lui, lui è già roso dal tarlo della gelosia e pensa che lei possa nutrire dei sentimenti per un altro uomo.
Entrambi, ma soprattutto Luise, non riescono a non sentirsi in colpa per ciò che sentono, loro stessi in fondo ritengono che il loro amore sia sbagliato perché non appartenendo alla stessa classe sociale, osano sfidare le convenzioni e ciò non è corretto.

Due parole vanno spese sul personaggio di Lady Milford, una figura femminile indubbiamente affascinante e che resta impressa nella memoria.
Secondo alcuni critici il suo è un personaggio indispensabile alla trama, ma la cui entrata in scena non è necessaria allo svolgimento della narrazione.
Tutto vero, ma non sarebbe facile rinunciare ad un personaggio della sua forza; personalmente trovo Lady Milford un personaggio estremamente romantico.
Persino nel confronto con Luise, nonostante sia così sprezzante nei confronti della ragazza che definisce una povera sciacquetta borghese, non si può non provare un po’ di compassione per lei che sa di aver perduto, ma nonostante il suo orgoglio ferito riesce a trovare comunque la forza di redimersi e di cambiare vita ripartendo da zero.

“Intrigo e amore” è un’opera che con i suoi intrecci, gelosie e menzogne è capace di affascinare e coinvolgere sia spettatori che lettori.

Friedrich Schiller è un autore a me molto caro e, per chi non l’avesse ancora letto, ricordo un altro post che ho pubblicato qualche tempo fa in merito ad un’altra opera dello stesso autore ovvero “I masnadieri”.






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