domenica 27 dicembre 2015

“La ragazza nella nebbia” di Donato Carrisi

LA RAGAZZA NELLA NEBBIA
di Donato Carrisi
LONGANESI
Vi riporto subito qualche notizia sull’autore del libro di cui vi parlerò oggi, anche se Donato Carrisi non ha certo bisogno di presentazioni: classe 1973, nato a Martina Franca, vive a Roma.
Laureato in Giurisprudenza e specializzato in Criminologia e Scienza del comportamento, è sceneggiatore di serie tv e cinema.
Scrive per il Corriere della Sera ed è autore di bestseller internazionali, tanto che il suo libro “Il suggeritore” è uscito in ben 23 paesi.
Donato Carrisi è l’autore italiano di thriller più venduto nel mondo.

Il suo ultimo lavoro si intitola “La ragazza nella nebbia”.

La storia è ambientata ad Avechot, un piccolo paese delle Alpi.
Avechot è stato nel passato un’importante meta turistica, ma dopo la scoperta di un importante giacimento di fluorite nella zona, si è ormai trasformato in piccolo centro isolato.
Gli abitanti che possedevano terreni, grazie alla vendita degli stessi, si sono arricchiti più di quanto mai avrebbero sperato di riuscire a fare, quelli che vivevano invece dei proventi del turismo hanno dovuto assistere impotenti al fallimento delle proprie attività commerciali.

Il racconto ha inizio il 23 febbraio, ovvero 62 giorni dopo la scomparsa della giovane Anna Lou Kastner, la sedicenne con i capelli rossi e le lentiggini che il 23 dicembre, uscita di casa per recarsi in chiesa,  non vi era mai arrivata. Nonostante il percorso da compiere fosse di poche centinai di metri, la ragazza era scomparsa nel nulla e di lei si era persa ogni traccia.

La notte in cui tutto cambiò per sempre era iniziata.

L’agente Vogel viene fermato dalla polizia dopo un incidente stradale. Nella fitta nebbia la sua auto ha sbandato ed è uscita di strada. Vogel ha i vestiti sporchi di sangue ma quel sangue non è suo.
La giovane procuratrice Rebecca Meyer non crede all’apparente stato confusionale in cui sembra trovarsi l’agente speciale Vogel e decide quindi di richiedere una consulenza ad Auguste Flores, lo stimato psicologo che lavora da quarant’anni nell’ospedale di Avechot.

Lo stato confusionale di Vogel si dirada pian piano e inizia così il racconto dell’agente sulla terribile vicenda, sugli indizi e sulle prove vere, false o presunte raccolte nel corso delle indagini nonché del fondamentale ruolo giocato dai media nel corso delle operazioni.

Personaggi principali del romanzo sono l’agente Vogel e il principale indiziato il professor Martini.

Due protagonisti perfettamente delineanti da Carrisi.

Il professor Martini, marito premuroso, padre esemplare, insegnate capace sembra il soggetto ideale destinato a divenire la perfetta vittima di un errore giudiziario.
L’autore è bravissimo però a far si che il lettore, dapprima convinto dell’innocenza del professor Martini, vacilli nel corso delle indagini tanto da non essere più certo di nulla.
Allo stesso modo il lettore che sin dalle prime pagine nutre un profondo disprezzo per l’agente Vogel e i suoi metodi poco ortodossi, nel corso della lettura è più volte indotto a chiedersi se, pur continuando a ritenere deprecabili i mezzi da lui usati, questi sia poi davvero così lontano dalla scoperta della verità.

Quello che più colpisce del romanzo di Donato Carrisi è l’attualità dell’argomento.
Ogni giorno le televisioni ci riportano casi di cronaca nera: delitti efferati commessi da persone comuni.
Assistiamo ogni giorno alla “creazione del mostro” da sbattere in prima pagina o di cui discutere in trasmissioni e talk show televisivi sempre più numerosi.
Donato Carrisi con “La ragazza nella nebbia” mette in evidenza quanto il pubblico sia da considerarsi “una bestia feroce e famelica”, pubblico di cui fanno parte anche “i turisti dell’orrore” come li defisce lo stesso agente speciale, intere famiglie che nelle giornate di festa si muovono in massa per recarsi sul luogo del delitto.

Lo sciacallaggio mediatico non si preoccupa dei sentimenti delle persone coinvolte e neppure della giustizia e della verità: conta solo l’indice di ascolto.

La giustizia non fa ascolti. La giustizia non interessa a nessuno. La gente vuole un mostro…E io le do quello che vuole.

In questa prospettiva l’agente Vogel riesce a volgere a suo vantaggio l’enorme caso mediatico da lui stesso creato, non solo procurandosi notorietà e fama, ma anche ottenendo maggiori mezzi e finanziamenti per condurre le indagini.

Qual è il prezzo da pagare?

Il mostro diventa il vero protagonista della vicenda, a discapito della vittima stessa che alla fine, dopo essere stata santificata, viene dimenticata, tanto che quando tutto sarà finito  non sarà il suo nome ad essere ricordato ma piuttosto quello del suo carnefice.

“La ragazza della nebbia” non può definirsi un romanzo dai ritmi serrati ma è un racconto molto intenso e scorrevole; una storia stimolante, coinvolgente e soprattutto ricca di colpi di scena.

Ho cercato per ovvie ragioni di anticiparvi il meno possibile sulla trama e lo svolgersi degli avvenimenti, tralasciando anche di raccontarvi dettagli sui personaggi e sulla comunità in cui questi vivono per non influenzarvi nella lettura del libro che consiglio a tutti, non solo agli appassionati del genere.

Posso assicurarvi che, dopo averlo letto, la vostra prospettiva e le vostre opinioni sulle indagini dei delitti di cronaca nera e sulle trasmissioni televisive a queste dedicate non saranno più le stesse.






giovedì 10 dicembre 2015

“Miss Marple al Bertram Hotel” di Agatha Christie

AT BERTRAMS’ HOTEL
di Agatha Christie
HARPER
Qualche tempo fa lessi per la prima volta un libro di Agata Christie, il romanzo si intitolava “Giochi di prestigio” (titolo originale “They do it with mirrors”).

Nonostante io non sia un’appassiona di libri gialli, il romanzo mi aveva incuriosito abbastanza e mi ero quindi ripromessa di leggere, quanto prima possibile, un'altra opera di questa autrice.

La scelta alla fine è ricaduta su “Miss Marple al Bertram Hotel”, scelta ad essere sincera piuttosto casuale, essendo stata attratta più dalla copertina dell’edizione scelta che dal racconto in sé.

“Miss Marple al Bertram Hotel” (titolo originale dell’opera “At Bertrams’ Hotel”), fu pubblicato per la prima volta nel 1965.

Il libro, come “Giochi di prestigio” di cui vi avevo già parlato in un precedente post, appartiene alla serie di racconti che vedono come protagonista l’arguta e curiosa anziana Miss Marple.

Vi accenno brevemente alla trama, perché trattandosi di un poliziesco, non voglio assolutamente privarvi del piacere della lettura qualora decidiate un giorno di affrontarla.

Miss Marple riceve in regalo da una nipote una vacanza da trascorrere in un luogo a suo piacere.
L’anziana signora sceglie di trascorrerla a Londra e più precisamente al Bertram Hotel, dove aveva soggiornato quando era una ragazzina.

Stranamente, non solo dopo tanti anni l’hotel è ancora in piena attività, ma il tempo in questo angolo di Londra non sembra mai essere trascorso.
Tutto è esattamene come Miss Marple lo ricordava: l’arredamento è ancora in perfetto stile Edoardiano, il personale è efficiente, cortese ed elegante e gli ospiti sono tutti di alto lignaggio.

Mentre Scotland Yard è impegnato ad indagare su una serie di furti il cui numero è cresciuto in misura esponenziale negli ultimi tempi, Miss Marple si gode la sua meritata vacanza.

Poiché però nulla sfugge alla sagace Miss Marple, ben presto la donna si rende conto che quello a cui sta assistendo non è reale; il Bertram hotel nasconde dei misteri, nulla è come appare a prima vista.
Non è possibile far rivivere il passato e Miss Marple ne è pienamente consapevole.
Così la vivace ed intelligente signora osserva attentamente le persone che la circondano giorno dopo giorno e, sprofondata nelle comode poltrone dell’albergo, ascolta i loro discorsi e spia, indisturbata, i loro movimenti.

Personaggi principali della vicenda: 

Bess Sedgwick, una donna davvero fuori dal comune, con diversi matrimoni alle spalle, che ama vivere pericolosamente e ama gli sport estremi.
Ha una figlia ventenne di nome Elvira con la quale non ha contatti da quando questa era un bambina.
La donna ha scelto volontariamente di non partecipare alla vita della figlia: l'ha abbandonata all'età di due anni affidandone la cura al padre e, dopo la morte di questi, cercando dei tutori che se ne occupassero.

Elvira è una ricca ereditiera che a breve, ovvero al compimento del suo ventunesimo anno, potrà entrare in possesso della sua cospicua fortuna.

I soldi attirano spesso uomini poco raccomandabili e senza scrupoli, così ecco apparire sulla scena la classica canaglia: l’affascinante, tenebroso e pericoloso Ladislaus Malinowski.

“At Bertrams’ Hotel” è un romanzo piuttosto lento, la storia stenta a decollare ed è piuttosto confusa.

Affascinata dal personaggio di Miss Marple durante la lettura di “Giochi di prestigio” sono stata piuttosto delusa dal fatto che in questo romanzo il suo personaggio sia posto in secondo piano privilegiando altre figure.

Colui che conduce le indagini è l’ispettore Davy, personaggio a dire la verità molto ben riuscito, ma che mette troppo in ombra quello di Miss Marple, la quale ritorna al centro della scena solo al termine del libro aiutando l’ispettore stesso a tirare le fila delle indagini per chiudere il caso.

Il libro è ben scritto, le descrizioni sono accurate, i personaggi sono ben delineati, l’autrice è riuscita a creare la giusta suspense, ma nonostante questo la storia non riesce a convincere totalmente.

Ho trovato il finale per alcuni aspetti anche imprevedibile, ma comunque un po’ troppo stiracchiato.

Non ritengo “At Bertrams’ Hotel” uno dei migliori libri della Christie; ma essendo solo il secondo suo romanzo che leggo e, vista la vastità della sua produzione, credo che dovrò leggere ancora qualche suo libro per farmi un’idea più chiara delle sue opere, magari scegliendo la prossima volta qualche romanzo più conosciuto.

Ho letto entrambi i libri di Agatha Christie nella versione originale. Se volete migliorare il vostro inglese credo che i suoi libri siano perfetti allo scopo: accattivanti, non troppo lunghi ed scritti in modo chiaro e pulito.