domenica 2 novembre 2014

“La carezza leggera delle primule” di Patrizia Emilitri

LA CAREZZA LEGGERA DELLE PRIMULE
di Patrizia Emilitri
SPERLING & KUPFER
Un romanzo, tre storie o meglio la storia di tre donne che in apparenza non hanno nulla in comune ma che pagina dopo pagina rivelano al lettore l’arcano mistero per cui i loro destini sono indissolubilmente legati.

Febbraio anno 2000. Claudia Montini ha appena perso la madre. Un malore improvviso e per Agnese Catelli non c’è stato nulla da fare, a nulla sono valsi i soccorsi immediati, Claudia non è neppure riuscita a salutarla per l’ultima volta.
Claudia vive a Milano, una laurea in lettere e un progetto in corso all’università. E’ una ragazza ambiziosa, ha un solo desiderio nella vita ed una sola certezza quella di diventare una scrittrice famosa.
Ha lavorato sodo per questo suo obiettivo ed è determinata a fare in modo che nulla la possa ostacolare.
Non permetterà mai che qualcosa o qualcuno possa frapporsi tra lei e la sua notorietà, perché è questo che lei vuole per se stessa: la fama.
Lei sarà ricordata per le sue opere, scriverà un best seller, la sua vita non passerà nell’anonimato come quella dei suoi genitori, accontentarsi della normalità non fa per lei.

Per lei ordinario significava invisibile, mentre lei voleva che il mondo si accorgesse della sua presenza e non se ne scordasse più. Avrebbe fatto tutto quanto fosse necessario per emergere. Avrebbe fatto il possibile e l’impossibile.

A Varese, nella Residenza Villa Maria, Clorinda Cataldi festeggia i suoi 182 anni. Le autorità presenti alla festa così come tutti gli invitati ne ignorano ovviamente la vera data di nascita.
Linda è una donna ancora lucida che ama la lettura ed è molto colta. Grazie alla sua età può permettersi di esprimere i propri pensieri senza giri di parole tanto da apparire spesso spietata, scortese ed insolente.

Gioia per questa festa e malinconia per chi non è qui a festeggiare con me.

Linda ha vissuto a lungo, più a lungo di quanto sia umanamente possibile, non ha più una famiglia, nessuno di coloro che ha amato è ancora in vita, può solo ricordarli nelle sue preghiere.

Clorinda sa che è giunto il momento di raccontare la propria storia a qualcuno e sa che la persona a cui deve raccontarla è Claudia Montini.
Il racconto giungerà a Claudia per posta. A consegnare le grandi buste marroni ci penserà il suo fedele amico, l’ormai anziano Bartolomeo.

La storia della vita di Linda, se la ragazza vorrà, diventerà il best seller di Claudia Montini, potrà pubblicarlo a suo nome, perché Linda è disposta a regalarglielo e a rinunciare da subito ad ogni diritto sul manoscritto.

Quando Claudia inizia a ricevere le prime pagine, battute a macchina per facilitarle la lettura, rimane ovviamente spiazzata dal racconto, ma ne è talmente affascinata da restarne intrappolata nella trama.
Non può fare a meno di chiedersi se quel quaderno di ricette e di pozioni magiche di cui parla Clorinda esista davvero ed interrogarsi su come possa essere possibile che una donna sia stata condannata a vivere per sempre solo per averne sfogliato le pagine.
Claudia vive nel terzo millennio, per lei tutto ha una spiegazione, non crede alla magia, crede solo nella conoscenza.

Nonostante il panico che spesso la coglie perché questa donna misteriosa e sconosciuta sa di eventi della sua vita di cui solo i suoi familiari più stretti possono essere a conoscenza, non può fare a meno di andare avanti con la lettura ed esserne conquistata.

C’è una terza donna che fa parte del racconto, una donna la cui storia viene raccontata da Clorinda nelle prime pagine del manoscritto inviato a Claudia.
E’ la storia di Marta, una giovane vissuta alla fine del Seicento.
Marta era una guaritrice come lo erano state sua nonna e sua madre prima di lei.
Le erbe per lei non avevano segreti e la sua missione era aiutare e curare tutte le persone del suo villaggio.
Ma Marta viveva in tempi bui: la giovane venne accusata ingiustamente di stregoneria e, dopo essere stata a lungo torturata, fu condannata e bruciata sul rogo.

Cosa lega tra loro queste tre donne vissute in epoche così lontane? Qual è il misterioso segreto che Clorinda Cataldi nasconde? E perché Claudia Montini è proprio la persona a cui questo mistero deve essere rivelato?

Il libro di Patrizia Emilitri è un romanzo davvero originale sia per la particolarità della storia sia per il modo in cui viene sviluppato l’intreccio del racconto in cui ogni pezzo si incastra perfettamente a tempo debito come le tessere di un puzzle.

Pur trattandosi di una storia irreale e fantastica per i fatti da cui la storia prende vita e per i suoi successivi sviluppi, le tematiche affrontate sono tremendamente reali ed attuali: la vita è fatta di scelte, quanto siamo disposti a spingerci per ottenere ciò che vogliamo? Egoisticamente quanto è importante la nostra libertà? A quante cose siamo disposti a rinunciare? Quali sono le vere priorità nella nostra vita?
Ma soprattutto siamo sicuri di aver colto quale sia la vera differenza tra “vivere” ed “esistere”?

Ognuno di noi è sempre pronto a cercare scuse per i propri errori, ad addossare ad altri le colpe dei propri insuccessi, ma quante volte in realtà dovremmo biasimare solo noi stessi?

Ci sono mille decisioni giuste da prendere in ogni situazione… e ce ne sono mille sbagliate.

Una frase mi ha colpita particolarmente tra le tante che sarebbero da sottolineare in questo libro:

Perché un uomo può essere cattivo, ma una donna sa essere feroce.

Non so se possa essere considerata una verità assoluta, certo è che ci sono donne, che sanno essere particolarmente vendicative e meschine soprattutto nei confronti di altre donne.

L’autrice si limita a raccontare i fatti reali o fantastici che siano, senza prendere posizione.
Il suo è un racconto il più oggettivo possibile degli eventi.
Patrizia Emilitri lascia che sia il lettore a riflettere, confrontare ed eventualmente giudicare le azioni delle protagoniste del romanzo.

“La carezza leggera delle primule” è un inno alla lettura ed alla letteratura, come svago ed evasione oltre che come un indispensabile mezzo per l’arricchimento culturale dell’essere umano, per accrescere il proprio modo di esprimersi e come fonte di informazione.

Le citazione di libri ed autori sono tantissime: da Coelho alla Fallaci, da Euripide a Shakespeare, dalle sorelle Bronte a Victor Hugo, da Poe a Joyce solo per citare alcuni degli autori menzionati tra le pagine del romanzo.

Ammettere la propria ignoranza è combatterla. Imparare è il più grande atto di umiltà per un uomo, e anche per una donna. Non smettere di imparare, stimolare se stessi è la più grande forma di intelligenza. Convincersi di qualcosa e poi cambiare idea, grazie a nuove informazioni. Non fermarsi al primo giudizio, non fissare il pensiero su un unico punto e rifuggire da chi crede di avere tutto il sapere tra le mani, tutte le risposte.

Il libro di Patrizia Emilitri è un romanzo piacevolissimo dai mille spunti di riflessione; la lettura scorrevole insieme all’originale trama sospesa tra magia e realtà ne fanno un romanzo da leggere tutto d’un fiato.
                                                                                                                





8 commenti:

  1. Sono d'accordo con te!!!Originale e davvero carino.... lo recensirò presto pure io! ^^

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    1. Vedrai che ti piacerà. Ho apprezzato molto il taglio dato dall'autrice alla narrazione degli eventi. Di solito in questo tipo di romanzo si tende a raccontare i grandi eventi storici a discapito della storia dei protagonisti del libro. Qui l'autrice è stata molto brava: lascia intuire al lettore gli avvenimenti storici dell'epoca, ma questi restano sullo sfondo mentre in primo piano ci sono la vita e le scelte di Clorinda.

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  2. Ma che bella scoperta! Questo romanzo proprio non lo conoscevo e, per come ne scrivi, pare così accattivante e originale.

    Sei riuscita a simpatizzare con le protagoniste o è stato difficile? Ti pongo questa domanda perchè, per come la descrivi, credo che io troverei difficile anche solo empatizzare con Claudia Montini.

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    1. Esatto! la cosa strana di questo libro è che nonostante la storia sia davvero accattivante difficilmente riesci a simpatizzare per le protagoniste, almeno per quanto mi riguarda.
      Claudia Montini ha una personalità opposta alla mia e non mi è stato proprio possibile entrare in sintonia con lei.
      Per quanto riguarda Clorinda, se in primo tempo posso aver provato un moto di simpatia nei suoi confronti, ci sono state scelte nella sua vita che proprio non sono riuscita a condividere.
      Il valore di questo libro credo stia proprio in questo: nel porti delle domande e nel farti comprendere che è difficile, se non impossibile, poter giudicare i comportamenti altrui in situazioni che tu non vivi in prima persona.

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  3. Lo sto leggendo e ho, ormai, superato la metà. Mi sta piacendo molto, nonostante quello senso di tristezza che mi mette addosso, e mi sta facendo riflettere. Mi sto trovando, tra l'altro, a simpatizzare con Claudia Montini più di quanto mi aspettassi. Ovviamente è ancora presto per tirare le conclusioni di questa esperienza di lettura... Ti farò sapere.

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  4. Finito! Mi è piaciuto: molto particolare, tutto sommato insolito. Alcune aspetti della caratterizzazione dei personaggi non mi convincono, ma su una cosa posso obiettare oggettivamente:

    IL 2000 NON È STATO L'INIZIO DEL NUOVO MILLENNIO!

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    1. Sono contenta ti sia piaciuto. Leggendo tanti libri diventa sempre più difficile trovare qualcosa di "insolito" ^^

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