sabato 5 aprile 2014

“Il crociato infedele” di Davide Mosca

IL CROCIATO INFEDELE
di Davide Mosca
RIZZOLI
Il giorno prima della chiusura del concilio di Clermont, Papa Urbano II lancia un appello ai Cristiani d’Occidente invitandoli a liberare la Terrasanta rispondendo così alla richiesta d’aiuto avanzata da Alessandro I Comneno, imperatore bizantino minacciato dai Turchi Selgiuchidi.
Il giorno 27 novembre 1095 viene quindi indetta la Prima Crociata.

I primi ad accogliere l’appello del papa furono una massa di avventurieri e popolani, una moltitudine composta di ogni sorta di delinquenti, nobili decaduti e servi della gleba guidati dal francese Pietro d’Amiens, detto Pietro l’Eremita, un monaco fanatico; questa prima spedizione viene spesso ricordata come la “crociata dei pezzenti”.

I crociati però si riunirono nell’agosto dell’anno 1096, a questa prima spedizione ufficiale presero parte diversi eserciti ognuno capeggiato da un suo proprio signore. I partecipanti erano dei nobili desiderosi di conquistarsi terre e fama oppure semplicemente desiderosi di servire Dio. Molti di loro erano figli cadetti o piccoli feudatari spesso in aperto contrasto gli uni con gli altri.
Tra i nomi più noti: Goffredo di Buglione, Raimondo di Saint Gilles, Roberto di Normandia, Boemondo e Tancredi di Taranto, tutti personaggi che incontreremo nel libro di Davide Mosca.

Non è mia intenzione annoiarvi ulteriormente raccontandovi la storia di battaglie, di assedi e conquiste che ebbero luogo negli anni successivi, per cui facciamo un salto nel tempo ed arriviamo al giugno del 1099 quando l’esercito dei crociati, ormai ridotto a soli 20.000 uomini, pone l’assedio alla città di Gerusalemme da poco riconquistata dai Fatimidi ai danni dei Selgiuchidi.
E’ proprio nell’assedio di Gerusalemme e nella conquista della città santa che i due protagonisti del libro di Davide Mosca reciteranno il loro ruolo fondamentale.

Nel 1099 una delegazione di crociati giunge a Genova per sollecitare soccorsi per coloro che stavano combattendo in Terrasanta.
A Genova in quel periodo imperversano lotte intestine tra le varie famiglie per ottenere il governo della città e nessuno è intenzionato a lasciare il paese rischiando così di perdere ogni possibilità di raggiungere il potere.
In questo periodo di lotte sanguinose, complotti e segreti solo due giovani sono così lungimiranti da capire che Genova può essere conquistata solo attraverso la conquista di Gerusalemme.

Genova sarà fondata su una spiaggia di Giaffa, in Terrasanta.

I due ventenni si chiamavano Caffaro di Rustico da Caschifellone e Guglielmo Embriaco Testadimaglio, figlio cadetto di una potente famiglia vescovile anch’essa in lizza per assicurarsi il controllo di Genova.
Amici fin dall’infanzia l’astuto e spensierato Caffaro, abile mercante, dotato di ottime qualità diplomatiche è il compagno perfetto per il forte e fiero Gugliemo Embriaco, condottiero indomito, sempre pronto a lanciarsi in prima persona là dove il pericolo è maggiore.
Quando Guglielmo decide di inseguire il suo sogno ovvero liberare la Terrasanta e con essa i mari che la dividono dall’amata Genova, per far sì che la sua città possa diventare grande, regina dei mari e dei traffici commerciali, Caffaro non può che unirsi a lui.
Vendono la loro parte di eredità, armano due galee e partono incontro al loro destino. Una volta, giunti a destinazione però si renderanno conto che le cose non sono così facili come avevano immaginato. L’impresa sembra disperata, ma i due non si daranno per vinti e sfruttando le loro qualità di abili diplomatici, guerrieri e mercanti riporteranno una grande vittoria che cambierà la storia.

“Il crociato infedele” è un romanzo scorrevole che si legge tutto d’un fiato. Il ritmo del racconto è dinamico e serrato pur lasciando ampio spazio a delle bellissime descrizioni della città di Genova all’inizio del racconto e dei paesaggi mediorientali nel corso della storia.

I personaggi sono descritti in modo vivace e spesso sono inserite battute per meglio descriverne le caratteristiche.

Buona la ricostruzione storica nella quale sono sapientemente inseriti frammenti romanzati.

Guglielmo, il valoroso condottiero testardo e senza paura dallo spirito combattivo e focoso che gli è valso il soprannome di Caput Mallei è senza dubbio un personaggio molto attraente ma Caffaro, io narrante della storia, è colui che riesce ad affascinare maggiormente il lettore con la sua ironia, la sua scaltrezza e quel suo sapersi destreggiare in ogni situazione. 

Genova è ovunque ci sia un genovese. Le nostre mura non contengono la città, la indicano soltanto.

E’ con un sentimento misto di orgoglio per la mia città e di riconoscenza per coloro che l’hanno resa grande nella storia che ho letto il libro di Davide Mosca.
Colgo l’occasione quindi per ringraziare l’autore per avermi ricordato ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, di quali e di quanto grandi uomini Genova sia stata la patria.

Genova con il suo vessillo, la croce di San Giorgio, per secoli ha protetto i mari, i suoi mercanti hanno percorso le rotte da Occidente ad Oriente e ritorno. Genova ha dato i natali a personaggi quali Caffaro di Rustico da Caschifellone e Guglielmo Embriaco Testadimaglio, Andrea Doria, Cristoforo Colombo solo per citarne alcuni.
Nel corso dei secoli personaggi come Byron, Dickens, Chopin hanno soggiornato a Genova e pittori come Rubens, Van Dyck, Pieter Mulier vi hanno lavorato.

O tempora, o mores! Cos’è Genova oggi? Genova è ancora una città ricca di cultura e di opere d’arte. Genova è una città di mare, una città unica nel suo genere che tanto avrebbe da offrire ai turisti eppure sembra che lo spirito dei genovesi si sia addormentato sotto lo strato di polvere depositato nel corso dei secoli.
Non si tratta di modernizzarsi o costruire chissà quali opere, Genova è già bellissima così com’è. 
Ci vorrebbe così poco per tornare grandi, basterebbe smettere di continuare a nascondersi e trovare la volontà ma soprattutto il coraggio di aprirsi di nuovo al mondo.
E perché per esempio non iniziare cercando di migliorare i collegamenti ferroviari ed aerei? Genova oggi sembra proprio irraggiungibile come la Gerusalemme di Guglielmo e Caffaro!
                                                                                                      


9 commenti:

  1. Scusa Ludo temo di aver eliminato per errore il tuo commento invece di pubblicarlo! perdono! lo puoi rimandare così ti rispondo? non so cosa sia successo...

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  2. Ma, dicevo che questo libro mi ispirerebbe anche. Il punto è che, essendo laureata in storia medievale, qualche volta i libri ambientati in quest'epoca mi lasciano un po' perplessa, quando non mi deludono del tutto.

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    1. io mi sono laureata in archeologia medievale (corso di studi lettere classiche indirizzo archeologico) quindi un po' ti capisco
      in questo caso come avrai capito sono un po' troppo coinvolta per essere proprio obiettiva al 100% però credo davvero che sia una lettura piacevole

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    2. Che bello! Io di archeologia medievale ne ho studiata davvero poca, purtroppo, però ricordo con piacere 3 settimane di scavi fatti nel sito di Poggio Imperiale a Poggibonsi.

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  3. Deve essere stata una bella esperienza! di medievale anche io nonostante la tesi non ho fatto molto, solo due esami di archeologia e uno di storia dell'arte per il resto tanta archeologia e storia greca, romana ed etrusca...
    il problema era che mi piacevano un sacco la storia dell'arte e l'archeologia medievale ma allo tesso tempo mi appassionava tantissimo la storia romana... :-)

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    1. Oh, quanta nostalgia mi mettono addosso questi discorsi... gli studi universitari mi mancano.

      Credo che chi apprezza la storia europea, non possa non rimanere affascinato dall'epoca romana.

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    2. A chi lo dici! per me quello dell'università è stato un periodo bellissimo...

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  4. Elisa, se ti va, raccogli la sfida:

    http://ludo-ii.blogspot.co.uk/2014/04/sfida-colpi-di-poesia.html

    So che leggi poesia...

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    1. accetto la sfida, ovvio :-)
      lasciami solo qualche giorno per pensare...

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