sabato 11 gennaio 2014

“La regina scalza” di Ildefonso Falcones

LA REGINA SCALZA
di Ildefonso Falcones
LONGANESI

Dopo il successo de “La Cattedrale del mare” e de “La mano di Fatima”, Ildefonso Falcones torna in libreria con il suo terzo successo letterario.
“La regina scalza”, romanzo storico ambientato nella Spagna del XVIII secolo, ci racconta le origini del flamenco, stile musicale nato in Andalusia che affonda le sue radici nella cultura di tre popoli: gitani, moriscos e neri.

Protagoniste del romanzo sono Milagros, una giovane gitana bella e sensuale e Caridad, una schiava appena affrancata giunta in Spagna da Cuba.

Milagros e Caridad sono due donne diversissime così come molto differenti sono le loro storie: la prima è una ragazzina quattordicenne piena di vita e sicura di sé, la seconda è invece una donna adulta di ventisette anni che, nonostante la libertà ottenuta, si sente ancora schiava, sempre con lo sguardo basso e completamente priva di autostima.

Il racconto inizia a Triana, località dell’Andalusia considerata la culla del flamenco, da qui le due giovani arriveranno fino a Madrid, un viaggio durante il quale dovranno lottare per la propria vita e per la propria dignità, troppo spesso calpestata; un viaggio che le vedrà cadere sotto i colpi della sorte avversa ma che le vedrà anche rialzarsi grazie alla forza ed al coraggio che le contraddistinguono.

Noi gitani siamo sempre stati liberi. Tutti i re e i principi in ogni angolo del mondo hanno tentato di piegarci, senza riuscirci. Con noi non ce la faranno mai. Niente e nessuno ci lega. Il rischio non ci fa paura, ce ne infischiamo delle leggi e dei decreti. E' questo che chiunque si consideri un vero gitano ha sempre sostenuto e difeso.

Nel 1748 Fernando VI ed il Marchese De La Ensenada decisero di eliminare la popolazione gitana.
La maggior parte di questi venne arrestata e incarcerata a vita. Gli uomini furono divisi dalle donne, i primi inviati a lavorare nei cantieri e le seconde in carcere. I bambini che avevo compiuto sette anni di età furono mandati con gli uomini, quelli più piccoli furono incarcerati con le donne.
Questi avvenimenti storici fanno da sfondo alla storia raccontata da Ildefonso Falcones, Ana Vega e José Carmona, madre e padre di Milagros, sono arrestati insieme a molti altri gitani e proprio attraverso gli anni di carcere di Ana Vega veniamo a conoscenza delle terribili vessazioni che il popolo gitano fu costretto a subire dal governo spagnolo.
Attraverso altre figure tra cui quella del nonno di Milagros, il fiero Melchor Vega detto il Galeote, Ildefonso Falcone ci racconta del contrabbando del tabacco nella Spagna settecentesca, attività redditizia nella quale ebbero un ruolo di primo piano i religiosi.

“La regina scalza” non vuole essere, come lo stesso Ildefonso Falcones ha dichiarato, un libro di storia, ma semplicemente un racconto di fantasia, ambientato in un periodo storico perfettamente delineato e per scrivere del quale il suo autore si è accuratamente documentato.
E’ proprio questa sua passione per i dettagli che spinge il lettore a volerne sapere di più e a voler indagare ulteriormente sulla storia della Spagna, ma soprattutto sulla storia di un popolo che è stato spesso disprezzato e del quale non si è cercato di capire fino in fondo la fierezza e l’orgoglio di appartenere alla propria etnia.

“La regina scalza” è un romanzo appassionante che coinvolge il lettore, lo fa commuovere, irritare, indignare, ma che sopra ogni cosa è in grado di farlo emozionare.

Ci sarebbero ancora moltissimi elementi da analizzare e molto da scrivere su questo avvincente romanzo di ben settecento pagine, ma poichè credo sia giusto lasciare che scopriate da soli tutto ciò che c’è da scoprire, non mi resta che augurarvi...buona lettura!



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