domenica 13 ottobre 2013

“Brevi monologhi in una sala da ballo di fine Ottocento” di Alessandra Paoloni

Brevi monologhi in una sala
da ballo di fine Ottocento
di Alessandra Paoloni
formato Kindle
Nonostante il titolo imponente che farebbe pensare ad un tomo particolarmente sostanzioso, “Brevi monologhi in una sala da ballo di fine Ottocento” è in realtà un libretto di pochissime pagine, circa un centinaio.

Chi mi conosce sa che non amo particolarmente il formato e-book. Questa volta però mi sono lasciata tentare dal titolo davvero intrigante del libro d’esordio dell’autrice e, con mia grande sorpresa, mi sono ritrovata a leggere un’operetta in versi davvero interessante.

Alessandra Paoloni, come lei stessa racconta nella nota introduttiva, ha tratto ispirazione per questo libro dalla lettura de “L’antologia di Spoon River” una raccolta di poesie, opera di Edgar Lee Masters, pubblicate tra 1914 ed il 1915. 
Scritte sotto forma di epitaffio le poesie del poeta americano raccontano la vita di alcune persone sepolte nel cimitero di un piccolo paesino immaginario della provincia americana.
Inutile dire che ora sono davvero curiosa di leggere anche il libro di Edgar Lee Masters che ho già provveduto prontamente ad inserire nella lista dei prossimi acquisti.

In “Brevi monologhi in una sala da ballo di fine Ottocento” sono gli stessi invitati al ballo a dialogare con il proprio io. In sostanza ogni poesia consiste in una serie di brevi considerazioni tra sé e sé da parte dei diversi protagonisti della storia che, terminato il proprio monologo, introducono il personaggio successivo.
Sfilano dinnanzi a noi uomini e donne di ogni età, un vero e proprio corteo di vizi e virtù dell’essere umano: facciamo conoscenza con giovani prossime al matrimonio, mogli, figlie, fidanzate e amanti…incontriamo artisti, poeti, uomini anziani con giovani mogli al seguito, dandy…
Ogni inviato porta infatti sulla scena ansie, paure, desideri inconfessati, sentimenti non corrisposti, voglia di libertà ed evasione…

In poche pagine Alessandra Paoloni riesce a regalarci un quadro dettagliato di un mondo dove l’ipocrisia e il perbenismo regnano sovrani. Ascoltando i pensieri di ogni personaggio riusciamo a cogliere perfettamente l’estenuante lotta tra la voglia di essere e l’importanza di apparire, un conflitto che ha interessato l’uomo in ogni epoca e che ancora oggi è di estrema attualità.
Tutti indossano una maschera per sottrarre il proprio vero io agli sguardi indiscreti ed indagatori degli altri, ma nessuno però può sottrarsi dal giudicare e ancor meno dall’essere giudicato dal prossimo.

La scrittura di Alessandra Paoloni è elegante, scorrevole ed essenziale. Ogni parola è pensata e perfetta. I suoi versi sono degni dei più famosi poeti dell’Ottocento e ad essere sinceri, il lettore potrebbe essere facilmente ingannato sulla datazione dell’opera se non fosse già a conoscenza del fatto che Alessandra Paoloni è un’autrice contemporanea.

“Brevi monologhi in una sala da ballo di fine Ottocento” può essere definito tranquillamente una piccola perla. Assolutamente da leggere.



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