sabato 7 aprile 2012

Tracy Chevalier


Tracy Chevalier è nata a Washington nel 1962. Trasferitasi a Londra nel 1984, ha lavorato per diversi anni come editor, prima di dedicarsi a scrivere romanzi a tempo pieno. Il suo primo romanzo si intitola La Vergine Azzurra (1997), seguito poi da La ragazza con l’orecchino di perla (1999), libro che ha venduto nel mondo quasi 4 milioni di copie e dal quale è stato tratto l’omonimo film con Colin Firth e Scarlett Johansson. I romanzi successivi sono: Quando cadono gli angeli (2001), La dama e l’unicorno (2003), L’innocenza (2007), Strane creature (2009).
Ho letto per ora solo tre libri di questa autrice ma mi sono ripromessa di leggerli tutti perché sono rimasta positivamente colpita dalla sua bravura fin dalla prima lettura. Tracy Chevalier è in grado di fondere sapientemente nei suoi romanzi verità storica e finzione narrativa, riuscendo con abilità magistrale a far interagire personaggi di pura invenzione con personaggi realmente esistiti. Lo svolgersi delle varie vicende è sempre inserito accuratamente nel contesto storico-sociale dell’epoca in cui avviene, le descrizioni sono sempre suggestive e particolareggiate, i personaggi sempre ben delineati.

La ragazza con l’orecchino di perla, ambientato a Delft nel XVII secolo, narra la storia di Griet, giovane figlia di un decoratore di piastrelle privato del lavoro a causa di un incidente agli occhi, costretta ad andare a servizio nella casa del pittore Vermeer. Tra i due si instaura immediatamente una relazione fatta di sguardi, sospiri e frasi non dette. La giovane è invisa alla moglie dell’artista, gelosa del marito, ed è costretta a subite continui rimproveri dalla madre di quest’ultima. Griet però decide di sfidare per amore (un amore platonico, conturbante e crudele) le convenzioni dell’epoca e, dando prova di dedizione e straordinario coraggio femminile, arriva a posare per Vermeer nel celebre quadro conosciuto come “La fanciulla con il turbante”.

Lui teneva un orecchino sospeso per il gancetto. Riceveva la luce dalla finestra e la catturava in un piccolo quadratino di bianco splendente.
“Eccoti Griet”. Mi porgeva la perla.

Vermeer rappresentò nel quadro una giovane volta di tre quarti, con le labbra socchiuse e lo sguardo enigmatico. La modella indossava una giacca gialla ed un turbante azzurro, da cui scendeva una fascia intonata all’abito; portava all’orecchio una perla a goccia, dai riflessi opalescenti.

L’innocenza è ambientato nelle trafficate strade della Londra di fine Settecento ed in particolare in Hecules Buildings, ventidue case a schiera di mattoni con un giardino sul davanti ed un pub a ciascuna estremità della strada. In esso si narrano le vicende di Jem Kellaway, appena arrivato dalla campagna del Dorsetshire insieme alla famiglia, e della sua nuova amica Maggie Butterfield. Il personaggio storico con cui i ragazzi fanno presto conoscenza è William Blake poeta, incisore e pittore inglese, autore de “I canti dell’innocenza” e “I canti dell’esperienza” che, con le sue folgoranti e improvvise apparizioni, completa lo sfondo sul quale si muovono tutti personaggi.

Il signor Blake invece annuiva piano, come se avesse le idee chiarissime al riguardo, e non pensasse ad altro dalla mattina alla sera. “Hai ragione, ragazzo. Proviamo a fare un esempio. Qual è il contrario dell’innocenza?”
“E facile”, si intromise Maggie. “La malizia”.
“Giusto, mia cara ragazza, ovvero l’esperienza del mondo”. Maggie sorrise radiosa. “E dimmi un po’: tu sei innocente o smaliziata?”
(…) Accigliata, Maggie si voltò a guardare un passante e non rispose.
“Capisci? Non è facile rispondere a una domanda del genere. Ma mettiamola in un altro modo: se l’innocenza è al di là del fiume”, disse Blake indicando l’abbazia di Westminster, “e l’esperienza al di qua”, e qui fece un cenno verso l’anfiteatro Astley, “cosa c’è in mezzo?”
Maggie aprì la bocca ma non le venne in mente nulla.
“Pensateci, figlioli. Mi darete la risposta un’altra volta”.

La storia narrata in Strane creature è basata sulla storia vera di Mary Anning, una raccoglitrice di fossili per professione, che portò alla luce il primo scheletro completo di ittiosauro e che, con il suo lavoro, contribuì a fondamentali cambiamenti negli studi sull’evoluzione e nel pensiero scientifico riguardo alla storia della terra. 
La vicenda del romanzo è ambientata nel 1811 a Lyme un piccolo villaggio del Dorset. Protagoniste della vicenda sono le sorelle Philpot, la diciottenne Margaret e la venticinquenne Elizabeth, che appena giunte da Londra, sorprendono gli abitanti del villaggio per il loro aspetto elegante ma soprattutto per l’indipendenza, l’istruzione e la libertà che ostentano così apertamente in contrasto con il conformismo della tranquilla vita di provincia dell’epoca.
Stringono immediatamente amicizia con Mary Anning, una ragazzina vivace e sveglia, che trascorre le sue giornate sulla spiaggia alla ricerca di fossili. Mary insegna ad Elizabeth a riconoscere quelli che lei definisce i ninnoli e che ritiene essere ossa di enormi coccodrilli vissuti in un lontanissimo passato. La loro amicizia però sarà messa in crisi da un uomo, il colonnello Birch, un collezionista per cui entrambe le donne perdono la testa.
Tracy Chevalier attraverso la descrizione del rapporto tra Mary ed Elizabeth descrive una società ancora dominata dagli uomini e dove ogni novità è vista in modo negativo. Un mondo dove è necessario lottare per abbattere quelle convenzioni sociali e religiose che impediscono di aprire la strada alla conoscenza.

Lo disse con affetto, ma le sue parole mi punsero sul vivo. Sbagliava se pensava che lo facessi solo per i soldi. Naturalmente dovevo essere pagata, ma i fossili non erano solo un affare, erano la mia vita ormai, il mio mondo, uno strano modo di pietra. E forse tra migliaia di anni anche il mio corpo sarebbe diventato così. Forse un giorno qualcuno mi avrebbe trovata dentro la scogliera…Cosa ne avrebbero fatto di me?




5 commenti:

  1. Strane creature ce l'ho, ma non mi sono ancora decisa a leggerlo. Devo ammettere che sto aspettando il momento giusto perché ho letto recensioni contrastanti. Ma la storia mi ispira.
    Ludo.

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  2. Ho riletto più volte La ragazza con l'orecchino di perla... bellissimo.
    E quando ho visto il quadro dal vivo, è stata un'emozione pazzesca!
    Comunque complimenti per il blog, davvero molto originale!
    Se ti va, passa dal mio, ciao!

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    1. Ti invidio un po'! Vermeer è un pittore che mi piace molto e spero un giorno di riuscire a vedere una mostra dedicata a lui.
      Vado a fare un giro sul tuo blog :-)

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  3. Ho letto La ragazza con l'orecchino di perla e anche Strane Creature. Il primo mi è piaciuto molto, devo dire. Poi ho visto il film e veramente non so come abbia fatto a non spegnere a tv a metà film! Pessimo a mio parere.
    Strane Creature è avvincente, ha una trama molto interessante. Ma devo ammettere che in certi punti mi sono un po' annoiata, probabilmente non mi ci sono messa con il giusto spirito, diciamo così.

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    1. "Strane creature" è il libro che preferisco tra quelli letti fino ad ora di questa autrice.
      Il film, sarà perché l'ho visto prima di leggere il romanzo, anche se non mi ha entusiasmata non mi è dispiaciuto del tutto.
      Bellissima la fotografia sembrava di essere sempre in un quadro fiammingo: i luoghi, la creazione dei quadri... voto 10
      Per il resto voto: 6

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